La
perfezione e la bellezza delle figure geometriche
regolari hanno sempre stimolato suggestioni e fantasie. Mentre la
filosofia tentava di attribuire un significato a queste affascinanti
figure, la scienza e la tecnica cercavano metodi
analitici per rappresentarle in maniera corretta.
Per alcuni anche il Mazzocchio di Leonardo ha legami con il mondo dell'esoterismo e con la tradizione dei solidi platonici. Altri ricordano, invece, che “mazzocchio” era semplicemente il nome di un copricapo molto in voga nella Firenze rinascimentale.
La nostra interpretazione analizza un aspetto diverso, tecnico, legato al metodo di rappresentazione utilizzato da Leonardo: la vista prospettica. Durante il Rinascimento pittori e matematici si cimentarono nello studio della prospettiva che trasformò profondamente la pittura dell'epoca, tanto che gli artisti erano soliti disegnare figure complesse per mostrare la loro abilità.
Anche il Mazzocchio disegnato da Leonardo dimostra come il suo autore fosse completamente padrone della tecnica. La vista prospettica è realizzata in maniera perfetta e la figura è ricca di dettagli. Leonardo non si limita a disegnare il volume e le superfici esterne, ma riporta anche le facce e gli spigoli interni. In un primo tempo traccia solamente metà del solido, per ricalcarne la restante parte utilizzando un ingegnoso espediente: piegando il foglio ed effettuando dei buchi in corrispondenza dei vertici della figura, ottiene un riferimento per completare la seconda metà del disegno, semplicemente unendo i punti. Il risultato è una figura perfettamente simmetrica.
Ma Leonardo va oltre la semplice rappresentazione dell'oggetto e al foglio 710 del Codice Atlantico dichiara la sua intenzione di realizzare un Mazzocchio in cera o in piombo, indicando le istruzioni per costruirne gli stampi e calcolando l'esatto numero di pezzi da produrre.
Per alcuni anche il Mazzocchio di Leonardo ha legami con il mondo dell'esoterismo e con la tradizione dei solidi platonici. Altri ricordano, invece, che “mazzocchio” era semplicemente il nome di un copricapo molto in voga nella Firenze rinascimentale.
La nostra interpretazione analizza un aspetto diverso, tecnico, legato al metodo di rappresentazione utilizzato da Leonardo: la vista prospettica. Durante il Rinascimento pittori e matematici si cimentarono nello studio della prospettiva che trasformò profondamente la pittura dell'epoca, tanto che gli artisti erano soliti disegnare figure complesse per mostrare la loro abilità.
Anche il Mazzocchio disegnato da Leonardo dimostra come il suo autore fosse completamente padrone della tecnica. La vista prospettica è realizzata in maniera perfetta e la figura è ricca di dettagli. Leonardo non si limita a disegnare il volume e le superfici esterne, ma riporta anche le facce e gli spigoli interni. In un primo tempo traccia solamente metà del solido, per ricalcarne la restante parte utilizzando un ingegnoso espediente: piegando il foglio ed effettuando dei buchi in corrispondenza dei vertici della figura, ottiene un riferimento per completare la seconda metà del disegno, semplicemente unendo i punti. Il risultato è una figura perfettamente simmetrica.
Ma Leonardo va oltre la semplice rappresentazione dell'oggetto e al foglio 710 del Codice Atlantico dichiara la sua intenzione di realizzare un Mazzocchio in cera o in piombo, indicando le istruzioni per costruirne gli stampi e calcolando l'esatto numero di pezzi da produrre.