Per
molti anni Leonardo fu ossessionato, come altri suoi contemporanei,
dalla ricerca del “moto perpetuo” - ovvero dallo studio di un
sistema in grado di funzionare all'infinito dopo un impulso iniziale
- affrontando questo tema in molti progetti. Uno tra i più completi
è descritto sui fogli 33v e 34r del Manoscritto B.
L'elemento principale della macchina è costituito da una ruota con sedici contenitori simili a piccole casse.Leonardo non lo specifica, ma si può ipotizzare che siano destinate a ospitare un peso “fluido”, per esempio sabbia, sfere metalliche, acqua o mercurio. Ai lati di questi contenitori è presente un elaborato sistema di agganci che impiega molle e perni al fine di controllare lo sbilanciamento delle cassette.
Il peso all'interno di esse, disponendosi secondo una superficie equipotenziale – ovvero comportandosi come un fluido che si dispone nella posizione in cui possiede minima energia - obbliga l'intera struttura a ruotare da sola, ma solo teoricamente. Infatti, per quanto perfetti possano essere i meccanismi, si genererà sempre dell'attrito che farà rallentare e infine fermare la macchina.
Leonardo ci lascia un altro indizio scrivendo: “E vada con il tempo degli orologi”, Sperava quindi questo sistema potesse essere utilizzato per fornire una carica infinita a una macchina per misurare il tempo, ovvero a un orologio.
L'elemento principale della macchina è costituito da una ruota con sedici contenitori simili a piccole casse.Leonardo non lo specifica, ma si può ipotizzare che siano destinate a ospitare un peso “fluido”, per esempio sabbia, sfere metalliche, acqua o mercurio. Ai lati di questi contenitori è presente un elaborato sistema di agganci che impiega molle e perni al fine di controllare lo sbilanciamento delle cassette.
Il peso all'interno di esse, disponendosi secondo una superficie equipotenziale – ovvero comportandosi come un fluido che si dispone nella posizione in cui possiede minima energia - obbliga l'intera struttura a ruotare da sola, ma solo teoricamente. Infatti, per quanto perfetti possano essere i meccanismi, si genererà sempre dell'attrito che farà rallentare e infine fermare la macchina.
Leonardo ci lascia un altro indizio scrivendo: “E vada con il tempo degli orologi”, Sperava quindi questo sistema potesse essere utilizzato per fornire una carica infinita a una macchina per misurare il tempo, ovvero a un orologio.