Non è possibile stabilire con certezza quali tra le centinaia di macchine ideate da Leonardo siano state da lui costruite. L'unico progetto certamente realizzato, secondo alcune testimonianze storiche - tra cui quella di Giorgio Vasari – è il famoso Leone meccanico: un incredibile automa che Leonardo costruì su commissione del Papa Leone X, perché camminasse, destando grande meraviglia, al cospetto del Re di Francia. Il significato di quest'opera era fortemente allegorico: nella città di Lione, il Leone avrebbe donato al Re dei gigli, simbolo di Firenze, città natale del Pontefice. Di questo progetto, però, non sono sopravvissuti disegni, né tantomeno descrizioni.
Durante le nostre ricerche sul Codice Madrid, nei fogli 90v e 91r, abbiamo scoperto un soggetto estraneo ai contenuti del trattato. Si tratta di uno schema con diverse aste vincolate a una grossa ruota. Alcuni studiosi hanno interpretato questo meccanismo, come lo “scheletro” di un automa umanoide. Noi riteniamo invece che questi appunti siano riferiti al progetto del Leone Meccanico.
Nelle poche righe presenti Leonardo scrive:
Quindi lo schema disegnato è verosimilmente un meccanismo che imita il movimento di una zampa e le tre aste sembrano rappresentare il femore, la tibia e il tarso di un quadrupede.
Il disegno sul foglio 91r conferma quest'ipotesi.
Il Leone era quindi una sorta di “marionetta” che avanzava grazie al moto della ruota centrale posizionata sotto il petto del robot, il cui moto delle zampe era puramente scenico.
Il motore dell'intero meccanismo consiste in una grossa molla elicoidale collocata all'interno della macchina. È possibile ipotizzare che questa molla, giunta a fine corsa, avrebbe sbloccato un gancio permettendo l'apertura del petto del leone. In tal modo i gigli contenuti al suo interno, sarebbero caduti a terra, creando un tappeto di fiori per omaggiare il Re.
Durante le nostre ricerche sul Codice Madrid, nei fogli 90v e 91r, abbiamo scoperto un soggetto estraneo ai contenuti del trattato. Si tratta di uno schema con diverse aste vincolate a una grossa ruota. Alcuni studiosi hanno interpretato questo meccanismo, come lo “scheletro” di un automa umanoide. Noi riteniamo invece che questi appunti siano riferiti al progetto del Leone Meccanico.
Nelle poche righe presenti Leonardo scrive:
quando la corda in NA sarà discesa in NE, il piede D si sarà alzato all'altezza in HE e quando la corda E sarà pervenuta in F, il piede D sarà riabbassato.
Quindi lo schema disegnato è verosimilmente un meccanismo che imita il movimento di una zampa e le tre aste sembrano rappresentare il femore, la tibia e il tarso di un quadrupede.
Il disegno sul foglio 91r conferma quest'ipotesi.
Il Leone era quindi una sorta di “marionetta” che avanzava grazie al moto della ruota centrale posizionata sotto il petto del robot, il cui moto delle zampe era puramente scenico.
Il motore dell'intero meccanismo consiste in una grossa molla elicoidale collocata all'interno della macchina. È possibile ipotizzare che questa molla, giunta a fine corsa, avrebbe sbloccato un gancio permettendo l'apertura del petto del leone. In tal modo i gigli contenuti al suo interno, sarebbero caduti a terra, creando un tappeto di fiori per omaggiare il Re.