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_Le macchine di Leonardo Da Vinci
_2xx Macchine da guerra

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- Le Macchine di altri Ingegneri Rinascimentali

- Pagina macchine semplici
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001 ~ Ponte Autoportante ~ Codice Atlantico, f. 69ar e 71v (1487-1489).
 

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  Il ponte autoportante arcuato è un modello leggero e forte che sta in piedi grazie alla geniale tecnica di incastro pensata da Leonardo. Costruito con travi di legno, grazie alla sua forma arcuata, distribuisce le forze di carico in modo che i pezzi longitudinali si stringano a forbice su quelli trasversali mantenendo in piedi l'intera struttura.

002 ~ Ponte Girevole ~ Codice Atlantico, f. 855r (1487-1489).
 

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  Per mezzo di un articolato sistema di argani e rulli di scorrimento, il ponte viene fatto ruotare di 90° permettendo il passaggio d'imbarcazioni.

003 ~ Gru Saliscendi ~ Codice Atlantico, f. 3r e 4r (1503,1504)
 

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  Leonardo progetta questa macchina per velocizzare le operazioni di rimozione della terra durante gli scavi per la realizzazione di canali. Essa è in grado di spostarsi grazie a un ingegnoso sistema di rotaie e viti per seguire l' avanzamento dei lavori. Si tratta di un'enorme gru a doppio braccio azionata da una sola corda che funziona sul principio del saliscendi: le squadre di scavatori lavorano su tre livelli sincronizzando le loro operazioni in modo che ogni volta che un contenitore di terra è pieno viene sollevato rispedendo in basso il contenitore scarico per mezzo del peso dei lavoratori, che lo utilizzano come ascensore per tornare sul posto di lavoro. Il lavoro era organizzato nel seguente modo: mentre una squadra di scavatori riempiva il cassone in basso, un' altra squadra scaricava il cassone legato all'altro capo della corda fuori dal canale. Quando il cassone in basso era riempito, la squadra all'esterno, che nel frattempo aveva recuperato energie, saltava dentro il cassone raggiungendo il proprio posto di lavoro, mentre gli operai in basso uscivano dal canale e andavano a scaricare il cassone pieno di terra.

004 ~ Sega Idraulica Automatica ~ Codice Atlantico, f. 1078r (1500).


 

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  L'abbinamento del motore idraulico con il dispositivo biella manovella permise di automatizzare il movimento delle macchine operatrici. Il disegno più antico di sega idraulica si trova nel taccuino dell'architetto ingegnere medievale Villard de Honnecourt (1270). Il modello di Leonardo, derivato da Francesco di Giorgio, è dotato di un particolare dispositivo di fermo che mantiene il pezzo di legno in lavorazione aderente alla lama durante il taglio.

005 ~ Barca a Pale a manovella ~ Codice Atlantico, f. 1063 r (1487-1489).
 

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  Se una ruota a pale sfruttando l'energia dell'acqua corrente permetteva di mettere in movimento gli alberi motori delle macchine operatrici, era possibile anche il contrario: mettendo in movimento manualmente l'albero a gomito era possibile usare le pale della ruota come una serie di remi che in successione colpivano l'acqua facendo avanzare la barca. Anche questa speciale imbarcazione è un invenzione medievale e Leonardo ce ne offre una versione aggiornata che prevede il montaggio di due volani sull' asse delle manovelle di azionamento.

006 ~ Vascello Corazzato ~ Codice Atlantico, f. 172r (1487-1489).
 

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  Questa speciale barca da assalto rientra, probabilmente, in quella serie di progetti che Leonardo presentò a Ludovico il Moro per ottenere un incarico da ingegnere. Si tratta del disegno di un'imbarcazione leggera dotata di una prua corazzata in metallo, che serve per speronare l'imbarcazione nemica, e uno scudo ruotante, che si apre nel momento dell'arrembaggio. Il sistema di propulsione non è disegnato, ma possiamo immaginare un dispositivo a pale ruotanti.

007 ~ Cannone a Vapore ~ Manoscritto B, f. 33v (1488).
 

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  Questo cannone, che fu realmente costruito duecento anni dopo che Leonardo ne aveva fermata l'idea sulla carta (durante la guerra di secessione americana), funziona utilizzando come propulsione l'espansione del vapore. Quando la culatta del cannone è incandescente, attraverso una valvola, vi si immette dell'acqua che, trasformandosi immediatamente in vapore, si espande generando la forza necessaria al lancio del proiettile.

008 ~ La Città Ideale ~ Manoscritto B, f. 37v (1488).
 

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  Il mito rinascimentale della città ideale in Leonardo si concretizza in un disegno urbanistico che, oltre al rigore geometrico, si caratterizza per la perfetta integrazione con una rete di canali che doveva servire sia per scopi commerciali sia come sistema fognario. Gli edifici, inoltre, erano concepiti come delle macchine idrauliche che, per mezzo di sistemi meccanici di sollevamento, distribuivano l'acqua in tutte le stanze e nelle botteghe artigiane dove l' energia idraulica azionava vari tipi di macchine operatrici.
Macchine semplici
_2xx Macchine da guerra
Le macchine semplici sono gli elementi su cui si basano le complesse macchine di Leonardo. Esse non sono state inventate da Leonardo ma egli le utilizza, combinandole, per creare macchine più complesse che hanno scopi precisi.
 
Puleggia/carrucola ~ Codice Madrid I, f. 71r
 

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    Le carrucole, semplici o composte, servono per sollevare pesi direzionando la forza di tiro di una corda in una direzione diversa dalla forza di trazione.


Piano inclinato ~ Codice Madrid I, f. 64v

 

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      Il piano inclinato sfrutta il peso di un oggetto che scivola o rotola su di esso per spostarlo in direzione diversa da quella perpendicolare.

Leva ~ Codice Madrid I, f. 23r

 

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  La leva è costituita da un asse rigido che poggia su un punto di rotazione. La forza applicata ad un'estremità si trasmette all'altra estremità con intensità proporzionale alla distanza dal fulcro.

Ingranaggi dentati ~ Codice Madrid I, f. 5r
 

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  Leonardo affronta scientificamente il concettodi trasmissione a ingranaggi dentati, studiando l'interazione dei denti tra due ruote di diversa dimensione e traendone regole geometriche.

Giunti ~ Codice Madrid I, f. 62r
 

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      I giunti servono per serrare meccanicamente due estremi. Leonardo ne disegna molti tipi e suggerisce alcune geometrie e tecniche di trattamento a cera e olio per realizzare un giunto in legno perfetto che una volta incastrato non si possa estrarre.

Ingranaggio a lanterna ~ Codice Madrid I, f. 13r
 

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      L’ingranaggio a lanterna o gabbia è l’inverso di un ingranaggio dentato a cui è sempre applicato. Due dischi serrano molti pioli cilindrici attorno al perno che ingranano i denti di un ingranaggio. Lo spazio vuoto tra i pioli serve come alloggiamento dei denti. Viene usato spesso perché è più facile da costruire e può avere un’escursione verticale mentre è in funzione. L’ingranaggio a corona è come un grosso ingranaggio a lanterna senza uno dei due piatti a cui viene sempre affiancato un ingranaggio a lanterna.

Biella-manovella ~ Codice Madrid I, f. 28v

 

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Il sistema biella-manovella è utilizzato per trasformate il moto
rotatorio in lineare alternato. A una ruota viene applicata una manovella alla cui estremità è vincolata una biella. La biella è un sistema composto da due aste unite tramite perni. L’asta finale della biella è vincolata a muoversi solo in una direzione e ricevendo una spinta e una trazione dalla manovella collegata si muove di conseguenza.


Cuneo ~ Codice Madrid I, f. 47r
 
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Il sistema biella-manovella è utilizzato per trasformate il moto rotatorio in lineare alternato. A una ruota viene applicata una manovella alla cui estremità è vincolata una biella. La biella è un sistema composto da due aste unite tramite perni. L’asta finale della biella è vincolata a muoversi solo in una direzione e ricevendo una spinta e una trazione dalla manovella collegata si muove di conseguenza.


Asse ~ Codice Madrid I, f. 13r

 

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Il concetto di asse e ruota è al “centro” di tutti gli ingranaggi. L’asse appoggiato o infilato in una cavità circolare riesce a ruotare mentre mantiene la sua posizione. Leonardo ne studia anche gli effetti di usura a seconda dei materiali utilizzati.


Fermi ~ Codice Madrid I, f. 117r
 

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Per applicare un freno a un meccanismo a ingranaggi Leonardo usa spesso una leva che si incastra contro i denti sagomati di una ruota bloccandola. In questo modo, però, la ruota è comunque libera di ruotare nell’altro senso, la leva del fermo può essere aiutata da una piccola molla a ritornare in posizione. Questo fermo è utilizzato spesso
per sistemi di sicurezza e nel caricamento delle balestre.


Volano ~ Codice Madrid I, f. 114r
 

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Il volano è un accumulatore di energia cinetica, Leonardo lo chiama “moto aumentativi”. All’inizio serve molta forza per mettere in rotazione il peso attaccato o costituito dalla ruota stessa, poi però quando è in rotazione è il peso stesso a restituire la sua forza rendendo difficile frenare il sistema. Il volano sarà fondamentale nella macchina a vapore di Watt e nei sistemi a feedback.


Articolazioni ~ Codice Madrid I, f. 100v
 

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I vari tipi di articolazione meccanica sono fondamentali nella costruzione di robot e automi. Nel codice Madrid I se ne trovano di diversi tipi. Alla base c’è l’uso del perno/asse, per ogni perno si ha un grado di libertà di rotazione. Innovativa e sorprendente è l’articolazione a sfera a innesto che consente d’imitare l’articolazione delle ossa umane con un’ampia libertà di movimento.


Camma ~ Codice Madrid I, f. 6v
 

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La camma è un dispositivo realizzato con una ruota con profilo irregolare o con innesti che creino il profilo voluto. La ruota irregolare spinge o sposta con il suo bordo una leva e le fa compiere un movimento che ne segue il profilo. In questo caso, il profilo alza il martello con una leva per poi farlo cadere con un colpo per ogni rotazione della camma.


Catene ~ Codice Madrid I, f. 10r
 

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Leonardo disegna numerosi tipi di catene. La catena è un insieme di elementi metallici collegati tra loro tramite perni. Rispetto a una carrucola, la catena può essere afferrata tra i denti di un ingranaggio ed è comunque più resistente. È errato individuare qui la prova dell’ideazione della bicicletta con pedali e catena poiché Leonardo disegna solo sistemi a catena verticali allo scopo di sollevare pesi o contenitori.


Cuscinetti ~ Codice Madrid I, f. 20v
 

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Leonardo per primo studia seriamente l’utilizzo dei cuscinetti per ridurre l’attrito. Se tra due superfici rotanti vengono interposte delle sfere od oggetti cilindrici, questi riducono enormemente l’effetto di attrito che tenderebbe a fermare il meccanismo. Leonardo studia diverse forme e materiali a seconda del loro utilizzo.


Vite ~ Codice Madrid I, f. 86v
 

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La vite è analizzata matematicamente e geometricamente da Leonardo che la descrive come un piano inclinato avvolto su un asse. In questi termini il “dado” scivola e sale sul piano della vite spostandola. Una sezione di vite può essere usata per ingranare una ruota dentata e in questo caso prende il nome di vite senza fine.


Molla ~ Codice Madrid I, f. 84r
 

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La molla è un lungo pezzo metallico, elastico, avvolto più volte a spirale attorno a un asse. Se l’asse viene ruotato, la banda metallica si comporta come un accumulatore d’energia elastica che viene rilasciata riportando l’asse nella posizione iniziale. Principale caratteristica delle molle è che l’energia elastica accumulata è massima all’inizio del rilascio e molto debole a fine corsa. Le molle a spirale restituiscono una forza rotante quelle di altra forma restituiscono la forza in direzione opposta all’accumulazione.


Pendolo ~ Codice Madrid I, f. 61v
 

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La proprietà principale di un pendolo è che (semplificando) il tempo d’oscillazione
è proporzionale alla lunghezza del filo e indipendente dal peso e dall’arco di oscillazione. Leonardo ne studia gli effetti e lo applica come motore di numerosi congegni, non solo quello di misurazione del tempo, ma anche come motore per mulini e meccanismi.

             
Meccanismi composti
_2xx Macchine da guerra
Nel Codice Madrid I Leonardo disegna e studia numerosissimi meccanismi per ottenere diversi tipi di moto, spesso senza uno scopo specifico e solo per esplorare le possibilità della scienza meccanica. Sono composizioni di macchine semplici, evoluzioni o modi diversi per ottenere lo stesso risultato. Se ne contano più di cento nelle sole prime dodici pagine.
 
Moto "disuguale" ~ Codice Madrid I, f. 0v
 

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    Leonardo comincia il codice con questo meccanismo, lo scopo è quello di ottenere un moto “diseguale”, non lineare, sull’asse (f). Questo moto viene realizzato ruotando la rotella principale tramite la manovella a cui è collegata l’asta. L’estremità dell’asta ingaggia il profilo irregolare esterno della ruota e scivolando ne segue il
profilo. Poiché è vincolata a muoversi solo orizzontalmente in tre punti, ne consegue che il moto orizzontale è programmato dal profilo irregolare.


Trasmissione a "manico" ~ Codice Madrid I, f.1r

 

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      Nel trasmettere il moto tramite un “manico” rettilineo tra due rotelle, Leonardo sperimenta un difetto di trasmissione, il meccanismo si inceppa quando si fa ruotare la rotella. Inserisce quindi due piccoli rulli nel centro che vincolano l’asta al centro e ne migliorano la trasmissione del moto che risulta di direzione opposta. Nell’ultimo sistema, invece, con tre rotelle allineate il moto si trasmette nello stesso verso a tutte le rotelle senza difetti (tranne un leggero stallo in posizione rettilinea superata dall’inerzia del movimento).

Moto alternato a manovella ~ Codice Madrid I, f. 2r

 

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  Leonardo chiama l’effetto di queste due macchine “confregazione contraria”. La prima, mossa a manovella, sfrutta il movimento di una grossa ruota su cui sono sistemati dei denti sul piatto a gruppi alternati. Questi denti a gruppi ingranano alternativamente prima il
rocchetto in alto e poi quello in basso. I due rocchetti trasmettono quindi il moto alternato alla luna dentata che fa scorrere l’asta dentata prima in un senso e poi nell’altro.

La seconda soluzione è più semplice, la manovella fa ruotare due mezze ruote dentate che ingranano alternativamente le due barre dentate. Le due barre sono poi vincolate tra loro dal rocchetto che le riporta in posizione iniziale e riceve un moto alternato.

Molla con trasmissione elicoidale e Motore a molla con ingranaggio elicoidale ~ Codice Madrid I, f. 4r
 

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  Nella quarta pagina del manoscritto si incontra il primo sistema con motore a molle. Leonardo scrive che all’interno del cilindro inferiore si trova la molla e da qui in poi la darà per scontata e sottintesa ogni volta che servirà. Questo meccanismo parte dal presupposto che una molla carica cede il massimo della forza all’inizio e mentre si scarica diventa sempre più debole. Lo scopo è quindi quello di rendere lineare e
costante questa cessione d’energia. La molla carica è vincolata al perno centrale e spinge a ruotare in senso orario la cassa. Contemporaneamente, il rocchetto partendo dal punto è costretto a seguire il percorso dell’ingranaggio elicoidale. Dal momento però che è vincolato all’asse, lo fa ruotare grazie all’incastro quadrato mentre si sposta vero il centro. Leonardo è consapevole dei problemi geometricomeccanici che incontra il rocchetto nell’avvicinarsi al centro e suggerisce anche che i denti del percorso siano più distanti di quelli nel percorso iniziale. L’asse trasmette quindi il moto alla grossa ruota laterale.

Moto levigante ~ Codice Madrid I , f. 2v
 

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      Questo meccanismo è composto da due tipi di moto risultante. Muovendo la manovella si mettono in moto rotativo le due aste. L’asta superiore trasmette il moto rotativo a sinistra sopra la base passando per il foro. Contemporaneamente, l’asta inferiore trasmette il moto rotatorio alla seconda asta che lo trasforma in moto rettilineo alternato
col giunto e la carrucola alla base. Ne risulta un complesso moto della base dell’asta, utile per esempio per levigare specchi piani.

Rotazione alternata ~ Codice Madrid I , f. 11v
 

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      Il meccanismo che prende il moto da una manovella mette in movimento rotativo la grossa ruota dentata tramite una trasmissione a gabbia. La grossa ruota presenta 16 denti sistemati esternamente solo per metà. In questo modo, il sistema ingrana alternativamente prima il rocchetto di destra e poi quello di sinistra. I rocchetti esterni sono collegati forse a
due piatti o ingranaggi superiori che ricevono quindi un moto rotativo alternato. Dato il numero di denti indicati, i piatti dovrebbero girare alternativamente due volte per poi fermarsi per altrettanto tempo.

Moto alternato a palette e a coda di rondine ~ Codice Madrid I , f. 7r

 

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Sulla pagina 7r Leonardo enuncia la regola sul numero di denti di un ingranaggio. In più presenta due macchine per il moto alternato. La prima, mossa a manovella, fa ruotare una ruota con cinque denti che spostano alternativamente sopra e sotto due palette vincolate a un’asta verticale. L’asta con le palette si muove alternativamente spostando l’asta orizzontale di moto alternato. La seconda macchina presenta due grosse ruote mosse da una manovella. Queste hanno nove denti collocati in modo alternato, che di volta in volta ingaggiano e spingono la doppia leva a forma di coda di rondine che quindi oscilla alternativamente. Il meccanismo finisce per spingere l’asta superiore con moto rettilineo alternato.


Moto programmato a percorso ~ Codice Madrid I, f. 8r
 
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In questi due sistemi è presente una innovazione notevole. Su una grossa ruota è inciso un percorso ondulato la cui forma è “programmabile” a piacere. Nel solco vengono inserite una o più punte
vincolate a un perno costrette a seguire il percorso quando la la ruota gira. In questo modo, si producono uno o più moti oscillatori programmati a seconda dell’ondulazione ciclica. Nel primo caso,
il doppio solco simmetrico potrebbe servire per azionare una cesoia che viene mantenuta in posizione da un blocco superiore. Nel secondo, il meccanismo è una paletta come quella degli orologi che Leonardo assicura essere più silenziosa.


Giroscopio gravitazionale ~ Codice Madrid I, f. 13v

 

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Questo sistema ad anelli permette di mantenere la posizione iniziale della semisfera interna indipendentemente dalla sua rotazione. I tre anelli esterni sono vincolati in rotazione tra loro tramite due perni ad anello con una sfasatura di 90° tra ogni coppia. In questo modo, il sistema interno ha la libertà di muoversi liberamente sui tre assi (X, Y, Z). Il peso inferiore mantiene orizzontale la semisfera interna. Lo stesso sistema era adottato sulle navi per mantenere stabile una lampada a olio nonostante il beccheggio causato delle onde.


Molla autobloccante ~ Codice Madrid I, f. 13v
 

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All’interno del cilindro c’è una molla che conferisce moto alla ruota dentata sottostate. Nella parte superiore, è montata un’asta curva con una rotella che scorre e appoggia sul piano superiore a forma di chiocciola con un dislivello. La rotella è mantenuta in pressione sul piano dall’arco metallico. In questo modo, il meccanismo è libero di girare solo in un senso, perché nell’altro verrebbe bloccato dalla rotella che sbatte contro la parete del dislivello.


Carica a molla progressiva ~ Codice Madrid I, f. 14r
 

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Questo complesso sistema d’ingranaggi serve a sfruttare al massimo l’energia di una molla. La molla carica è nascosta nel contenitore. Quando il meccanismo viene rilasciato tramite lo sblocco del fermo, la molla comincia a spingere l’ingranaggio elicoidale che sfrutta l’iniziale forte potenza della molla con un passo breve e nel ruotare si abbassa in automatico aumentando sempre più il passo. In questo modo, anche la forza debole residua della molla viene sfruttata fino in fondo. L’ingranaggio elicoidale fa ruotare il rocchetto e quindi infine la ruota superiore. Contemporaneamente, il meccanismo in basso permette al blocco della molla di spostarsi lentamente e progressivamente verso destra. La manovella serve per ricaricare a mano la molla.


Motore a molla sfasato ~ Codice Madrid I, f. 16r
 

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La molla è nascosta nella parte inferiore e ha come polo di rotazione l’asse. L’avvolgimento è dunque decentrato e causerà un movimento della cassa strano, ma utile. Infatti, sulla cassa è posta una spirale con denti che oltre ad allontanarsi dal polo si alza. Questo ingranaggio spiraliforme ruotando ingrana il rocchetto conico superiore che è vincolato tra i punti. Il rocchetto è un ingranaggio a gabbia conico. Inizialmente il raggio corto sfrutta la potenza della molla e il raggio finale ampio la carica residua. Il rocchetto è collegato direttamente alla ruota finale.


Rotazione alternata a spicchi ~ Codice Madrid I, f. 21r
 

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Leonardo cerca di migliorare il sistema di rotazione alternata che ha dei difetti d’ingranaggio e propone qui la realizzazione del meccanismo principale utilizzando uno spicchio di cerchio a 45 gradi. La manovella mette in rotazione la ruota con 32 denti disposti solo sulla sua metà. Questi ingranano alternativamente prima lo spicchio che mette in rotazione il piatto che compie quattro giri. Nella fase successiva, la ruota che continua a girare nello stesso verso ingrana lo spicchio, che allo stesso modo fa ruotare quattro volte il piatto. È interessante l’utilizzo di un campanello che a fine corsa dello spicchio viene scosso e suona mentre lo spicchio <eruota.


Trasmissione a fasce ~ Codice Madrid I, f. 23r
 

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In questo sistema la trasmissione del moto alternato manuale a una campana che suona avviene tramite fasce di stoffa o cuoio. Leonardo suggerisce la trasmissione a fasce quando non si vuole avere il rumore degli ingranaggi. Nel secondo meccanismo l’effetto di movimento alternato viene fornito dalla doppia ascia dentata che ingrana alternativamente i rocchetti. Questa viene mossa a mano tramite un’asta.


Moti con traiettoria programmata ~ Codice Madrid I, f. 24r
 

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Girando la ruota a tramite il ruotino si ottiene il movimento della rotella, che è libera di muoversi seguendo solo la scanalatura lineare. Se vincolata o messa in verticale, per gravità seguirà, avanti e indietro, il percorso stabilito. Sulla ruota invece, c’è un complesso solco a forma di doppia spirale. In questo caso, c’è una spoletta che viene inserita nel solco. Quando la ruota gira, e la spoletta è vincolata a muoversi solo in un senso, questa segue il percorso stabilito e riesce anche a superare gli incroci grazie alla sua forma lenticolare. Variando la geometria del percorso, si possono ottenere movimenti programmati.


Moto rettilineo alternato con trasmissione a cinghia ~ Codice Madrid I, f. 30v
 

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Il sistema viene azionato dalla manovella che trasmette il moto tramite
una vite senza fine alla ruota, la quale girerà sempre in senso antiorario. Sulla ruota sono montati 12 denti solo nella sua metà frontale, in questo modo la sequenza si divide in due movimenti. Prima viene ingranato il rocchetto superiore che spinge la cinghia e la fa ruotare in senso orario, poi alternativamente per ogni giro di R1 viene ingranato anche il rocchetto inferiore, che fa ruotare la cinghia in senso antiorario. La cinghia si muove quindi in avanti e indietro alternativamente, spostando il ferro che le è agganciato. Leonardo suggerisce di non far girare la manovella troppo velocemente, altrimenti gli ingranaggi saltano.


Motore a molla elicoidale ~ Codice Madrid I, f. 45r
 

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Questo motore a molla è un’evoluzione degli altri due presenti nelle pagine 4r e 16r. La molla, che questa volta Leonardo precisa essere d’acciaio temperato fornisce un moto rotatorio a tutto il blocco centrale. In questo modo, il rocchetto vincolato a scorrere solo verticalmente tra gli assi centrale e laterale viene spinto e fatto ruotare sopra la “scala a chiocciola” dentata. I denti dell’ingranaggio a gabbia appoggiano e ingranano i denti della spirale esterna. Il punto C appoggia invece sulla spirale liscia interna. Nei due giri e mezzo che permette questo sistema (gli altri permettevano solo un giro), il rocchetto che è collegato a una grossa ruota con ingranaggio a corona oltre a ruotare si sposta in alto ingranando il piatto superiore. L’ingranaggio ruota e scivola sul rocchetto con scanalature. Per rendere chiaro il meccanismo Leonardo ci propone anche una sezione del motore centrale.


Analisi della biella ~ Codice Madrid I, f. 86r
 

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Molto spesso Leonardo analizza i meccanismi proponendo vari esperimenti con piccole modifiche allo scopo di trovare la soluzione migliore. In questo caso, per esempio, analizza l’efficienza del sistema biella-manovella, proponendo due tipi di bielle (che chiama “la mezana”) una corta e una lunga. Suggerisce quindi l’uso di una biella molto lunga che renda il movimento più fluido, invece di quella corta che può anche incepparlo.


Volani a manovelle ~ Codice Madrid I, f. 86r
 

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Per azionare un volano, si usa un sistema biella-manovella inverso, che sarà poi il principio meccanico della macchina a vapore. In questo caso, per aumentarne la velocità, Leonardo suggerisce di raddoppiare, triplicare e quadruplicare i sistemi di manovelle. Nel sistema a quattro manovelle disposte intorno al volano, aggiunge due piatti rotanti che indicano l’utilizzo della potenza fornita in più. Il sistema a quattro bielle è meccanicamente simile ai motori moderni a quattro pistoni collegati a quattro bielle che fanno girare l’asse.


Carrucole multiple ~ Codice Madrid I, f. 87 e 88r


 

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Il concetto di carrucola può essere utilizzato anche per far muovere ingranaggi e non solo per sollevare pesi. Inoltre le possibilità di combinare moti diversi sono infinite e si può sfruttare la lunghezza della corda per trasmettere il moto molto lontano. Si eliminano anche gli attriti generati dagli ingranaggi e il loro rumore. A seconda di come arriva la corda e dall’inclinazione della carrucola, si possono ottenere rotazioni in ogni direzione. L’aspetto fondamentale è che la corda avvolga almeno per metà la carrucola per poterla ingaggiare per attrito. Questi sistemi sono alla base del soldato robotica.


“Rote sanza denti” ~ Codice Madrid I, f. 97v


 

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Nello sperimentare l’utilizzo delle carrucole, Leonardo ci propone anche dei metodi sperimentali per verificare le teorie. In questo caso, sono presenti cinque coppie di pesi collegati tra loro con corde e carrucole. Ogni coppia passa per il pilone rotante centrale con avvolgimenti che aumentano di mezzo giro ogni volta a scendere. Lo scopo è quello di capire quanto l’attrito delle carrucole riesca a spostare i pesi trascinando la corda. Il Codice Madrid è infatti ricco anche di concetti di statica e geometria spiegati tramite esperimenti meccanici.


Ingranaggi a vite e trapano a punta di diamante ~ Codice Madrid I, f. 119v


 

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Leonardo studia anche strumenti per realizzare le macchine. In questo caso, propone un trapano a punta di diamante, utile quindi a forare qualsiasi superficie. Il moto è dato da un grosso volano mosso con la manovella che mantiene in rotazione il sistema con l’inerzia. Il volano fa ruotare il rocchetto del trapano. Sul trapano è posta una grossa palla di piombo che fa pressione sul pezzo sottostante. La punta di diamante dev’essere raffreddata con acqua, esattamente come si fa anche nell’industria moderna.


Meccanismo levigante ~ Codice Madrid I, f. 119v


 

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È uno dei tanti meccanismi che si può considerare come una macchina completa, perché se ne intravede la funzione finale. Infatti, oltre alle macchine semplici e ai meccanismi composti, il Madrid I propone anche alcune macchine quasi complete e pronte a funzionare. In questo caso, Leonardo studia un meccanismo per levigare una pietra o uno specchio. La manovella ingrana l’asse sottostante, che mette in moto rotatorio la base dove appoggiare lo specchio da levigare. Contemporaneamente, la manovella muove un sistema a biella che mette in moto rettilineo alternato la pietra levigante che scorre tra quattro rulli e appoggia direttamente sullo specchio. Nel secondo sistema alternativo, la manovella ingrana direttamente la ruota e contemporaneamente fa oscillare avanti e indietro il sistema a tre bielle vincolate nel punto X.

             
_1 Macchine e studi sul volo
_2xx Macchine da guerra
101 ~ Vite Aerea ~ Manoscritto B, f. 83v (1489)

 

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  Fra le macchine volanti concepite da Leonardo, la vite aerea costituisce un'alternativa ai modelli ad ala battente. La particolarità di questa macchina consiste nell'ipotesi tecnico-scientifica su cui si basa la possibilità di volare: l'enorme vela ad elica ruotando doveva avvitarsi nell'aria sollevando la macchina. Leonardo si richiama qui al principio della vite dal quale fu affascinato fin dalla gioventù quando, a Firenze, aveva visto all'opera le macchine per il sollevamento dei pesi ideate da Brunelleschi. Questa ipotesi del volo presuppone anche l'idea che l'aria abbia un certo spessore materiale, necessario perché la vite possa procedere attraverso esso.


102 ~ Esperimento Con Ala Battente ~ Manoscritto B, f. 88v (1487-1489)

 


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  Macchina sperimentale utilizzata per verificare la capacità della forza umana di battere con sufficiente energia l'ala della macchina. Secondo un'altra interpretazione, la stessa macchina potrebbe essersi dimostrata utile per verificare anche il comportamento dell'ala stessa durante i forti movimenti che avrebbe dovuto compiere in fase di utilizzo.

103 ~ Struttura Alare ~ Manoscritto B, f. 74r (1488)

 

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  Dopo lunghissime osservazioni sul volo e sull' anatomia degli uccelli, Leonardo concepisce questa struttura ad imitazione dello scheletro di un pipistrello.

104 ~ Meccanismi per Ali ~ Codice Atlantico, f. 1051r (1480-1485)
 

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  La vite doppia inversa consente di velocizzare le corse rettilinee necessaria per far muovere l'ala: con mezzo giro della leva la corsa viene duplicata. La campanella è il punto dove viene agganciata l'estremità inferiore dell'ala.

105 ~ Studio della Libellula ~ Codice di Ashburnham I, f. 10v
 

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  In origine si trattava del primo foglio del Manoscritto B, opera di Leonardo dedicata soprattutto allo studio di possibili macchine volanti. Si presume che il genio di Vinci abbia iniziato gli studi di queste macchine partendo da un'ispirazione di natura biologica, osservando insetti e animali volanti, come in questo caso una libellula.

106 ~ Studio per Ali Artificiali ~ Codice Atlantico, f. 844r
 

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  Questo è lo studio delle strutture meccaniche per imitare il movimento delle ali degli uccelli. Leonardo sembra intenzionato a sperimentare questi meccanismi realizzando un modellino in scala ridotta ricoperto di penne d’uccello. Quando l’asta inferiore viene messa in moto, l’ala viene mossa su e giù, contemporaneamente vengono tirati dalla carrucola i tiranti che piegano le punte finali dell’ala.

107 ~ Macchina Volante ~ Manoscritto B, f. 74v - 75r

 

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Una delle versioni di macchina volante progettata da Leonardo.
La posizione del pilota era supina e i meccanismi venivano azionati con due pedali.


108 ~ Struttura alare articolata ~ Manoscritto B, f. 74v - 75r
 

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Una delle diverse versioni di macchina volante progettata da Leonardo.
Questo aliante poteva muovere le ali in su ed in giù tramite il movimento alternato di due pedali.


109 ~ Aliante ~ Codice di Madrid I, f. 64r

 

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Il progetto dell'aliante è tra i più originali tra quelli sul volo. Il suo funzionamento è molto simile a quello di un moderno aquilone: la struttura planante in tela è manovrabile tramite due coppie di corde che permettono di spostarla a destra/sinistra e su/giù in modo da direzionare il mezzo.


110 ~ Macchina volante - aliante ~ Codice Atlantico, f. 70r
 

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Nel foglio 70r troviamo il progetto per una macchina volante: in alto, i disegni rappresentano la piegatura delle ali viste lateralmente; al centro, un disegno molto leggero presenta la vista complessiva frontale con una sagoma umana posta al centro; in basso, c’è il disegno dettagliato dell’ala sinistra e a lato i particolari d’aggancio alla struttura centrale.


111 ~ Ornitottero ~ Manoscritto B, f. 80r
 

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112 ~ Uccello filoguidato ~ Codice del Volo, f. 15v
 

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Leonardo disegna un particolare strumento con cui misurare il baricentro e la posizione di equilibrio di un manichino a forma di uccello.

113 ~ Libellula Meccanica ~ Codice Atlantico, f. 1051v
 

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Il progetto disegnato sul foglio 1051v del Codice Atlantico nasconde il primo motore aeronautico della storia? Leonardo disegna una struttura dov’è visibile un congegno dotato di molla. Non è un progetto preliminare, ma un’idea molto concreta, che studia appositamente per l’impiego in volo. Le scritte volatile e cagion del moto a fianco dei disegni ne sono la prova. Il meccanismo è ben concepito: le quattro ali poste nella parte superiore battevano l’aria variando la propria inclinazione durante le fasi del battito e di ritorno nella posizione iniziale.


114 ~ Grande Nibbio ~ Codice del Volo
 

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La ricostruzione della macchina è da ritenersi fedele all’idea di Leonardo: malgrado manchi il disegno d’insieme lo spazio per libere interpretazioni è ristretto e le indicazioni testuali forniscono un’ottima linea guida. Altrettanto si può dire per aspetti costruttivi fondamentali, come le dimensioni, i materiali e il posizionamento del baricentro. Potrà accadere, nel corso di studi futuri, di perfezionare alcuni meccanismi o di rivederne il funzionamento, ma non si potrà mai arrivare a mettere in discussione l’esistenza di questo progetto che ovviamente era comunque soggetto a modifiche.

_2 Macchine da guerra
_2xx Macchine da guerra
201 ~ Bombarda Multipla ~ Codice Atlantico, f. 1ar (1503-1505)
 

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      Si tratta di una speciale casamatta capace di sparare a ripetizione proiettili su più fronti. Dal disegno si possono ipotizzare varie destinazioni d’uso: navali e terrestri. Questo modello la rappresenta nella versione montabile su una torre.


202 ~ Bombarda a frammentazione ~ Codice Atlantico, f. 33r (1504)
 

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  Questa enorme bombarda che ricorda la forma del mortaio, lancia proiettili esplosivi che in aria si frammentano cadendo a grappolo sui nemici.

203 ~ Ponte d'Assalto ~ Codice Atlantico, f. 1074r (1500)
 

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  Nel manoscritto ci sono due versioni di un ponte militare d’assalto. Studiato per essere trainato o spinto sull’altra sponda di un fiume, proteggeva i soldati con lo scudo frontale e con la copertura in legno. Nella seconda versione, la punta è apribile dall’interno ed il ponte si muove con una manovella posteriore.

204 ~ Circumtronico ~ Manoscritto B, f. 82v (1503,1505)
 

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  Questa particolare imbarcazione che sembra dotata di una serie di bombarde a ripetizione, è in realtà un'ipotesi, una sorta di esperimento mentale per neutralizzare gli effetti dell'contraccolpo. Diversamente a quanto lascia credere il disegno, Leonardo annota che lo sparo deve avvenire simultaneamente in due bombarde contrapposte.

205 ~ Carroarmato ~ London, British Museum, foglio singolo (1487)
 

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  Il carro armato può essere visto come un circumtronico terrestre. Si muove su quattro ruote motrici azionate da un sistema di leveraggi a manovella e, come una casamatta, può sparare in ogni direzione.

206 ~ Carro Falciante ~ Torino, Biblioteca Reale, f. 15583r (1485)
 


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  Il carro falciante è una micidiale arma da combattimento campestre di tradizione antica. Il modello di Leonardo monta delle micidiali lame ruotanti in orizzontale azionate per mezzo di una trasmissione che prende il moto dall'asse delle ruote. Una variante prevede l'azionamento per mezzo di una giostra manuale.

207 ~ Bombarda Smontabile ~ Codice Atlantico, f. 154br (1478-1485)
 

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  La bombarda è un cannone fuso in più parti le quali vengono montate insieme per mezzo di un accoppiamento filettato. Le enormi dimensioni rendevano difficile il trasporto e la messa in opera. Anche il sistema di puntamento non era agevole e fu presto abbandonata in favore delle artiglierie di calibro minore realizzate in monofusione.

208 ~ Artiglieria con Alzata a Pioli ~ Codice Atlantico, f. 32r (1482)
 

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      Questa soluzione permette di variare l'altezza di tiro agevolmente spostando i fermi lungo la ghiera forata.

209 ~ Balestra Gigante ~ Codice Atlantico, f. 149r (1500)
 


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  Si tratta dello studio fantastico di un'enorme balestra destinata più a suscitare stupore che ad essere effettivamente costruita. Per caricarla Leonardo prevedeva l'utilizzo di un tenditore a vite.

210 ~ Cannone a Vapore ~ Manoscritto B, f. 33v (1488)
 

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  Questo cannone, che fu realmente costruito duecento anni dopo che Leonardo ne aveva fermata l'idea sulla carta (durante la guerra di secessione americana), funziona utilizzando come propulsione l'espansione del vapore. Quando la culatta del cannone è incandescente, attraverso una valvola, vi si immette dell'acqua che, trasformandosi immediatamente in vapore, si espande generando la forza necessaria al lancio del proiettile.

211 ~ Catapulta ~ Codice Atlantico, f. 140abr (1485-1490)
 

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  Molti sono i progetti di catapulte. Questa sfrutta un particolare congegno a doppia balestra che produce una quantità di energia molto elevata per scagliare i proiettili, di pietra o di materiale incendiario, a distanze anche considerevoli. Le operazioni di carica delle due grosse balestre avvenivano attraverso una manovella posta sul lato della catapulta stessa.

212 ~ Mitragliatrici ~ Codice Atlantico, f. 157r (1482)
 

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  Questo mitragliere era dotato di una notevole capacità di tiro. I cannoni, una volta caricati e pronti all'esplosione, garantivano la copertura di un ampio raggio di azione. La struttura era facile da trasportare e quindi, se necessario, poteva essere puntata su un obiettivo diverso. La regolazione dell'altezza di tiro dei cannoni avveniva per mezzo di una manovella posizionata nella parte posteriore della macchina.

213 ~ Fortezza ~ Codice Atlantico, f. 117r (1507-1510)
 

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  Progetto di una fortezza in grado di imporre una grande resistenza agli attacchi nemici.

214 ~ Sistema di fortificazione ~ Codice Atlantico, f. 139r (1482-1510)
 



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  Sistema difensivo per castelli con le mura dritte di tipo medioevale. All'interno del castello sono posti i meccanismi che, tramite trazione a corda o a manovella, fanno leva su un grosso pettine che spinge fuori dalle mura una sbarra trasversale. In questo modo vengono spinti giù dalle mura gli assalitori che tentano di entrare con lunghe scale.

215 ~ Vascello Corazzato ~ Codice Atlantico, f. 172r (1487-1489)
 

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  Questa speciale barca da assalto rientra, probabilmente, in quella serie di progetti che Leonardo presentò a Ludovico il Moro per ottenere un incarico da ingegnere. Si tratta del disegno di un'imbarcazione leggera dotata di una prua corazzata in metallo, che serve per speronare l'imbarcazione nemica, e uno scudo ruotante, che si apre nel momento dell'arrembaggio. Il sistema di propulsione non è disegnato, ma possiamo immaginare un dispositivo a pale ruotanti.

216 ~ Pianale con ruote chiodate ~ Biblioteca Reale, f. 1030 (1485)
 

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      Progetto del Pano per la movimentazione del carroarmato a trazione umana dotato di ruote chiodate per una migliore presa sul terreno.

217 ~ Spingarda a mantello ~ Codice Atlantico, f. 32r
 

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  Arma dotata di una tettoia per proteggere l'artigliere.

218 ~ Carro da guerra con pallo di piombo ~ Windsor, Royal Library, f. 12653r (1485)
 

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      Variante del carro falciate, arma da combattimento campestre di tradizione antica. Questo modello di Leonardo monta dei micidiali palli di piombo.

219 ~ Carro da guerra con mazze ~ Windsor, Royal Library, f. 12653r (1485)
 

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      Variante del carro falciante, arma da combattimento campestre di tradizione antica. Questo modello di Leonardo monta delle micidiali mazze.

220 ~ Accendi cannone ~ Codice Atlantico, f. 158r
 

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      Meccanismo per aprire il cartoccio e, nello stesso tempo, dar fuoco alla carica. La miccia è stretta dalle ganasce del "serpente" e viene accesa quando si tira il grilletto.

221 ~ Armi e armature ~ Manoscritto B, foglio
 

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222 ~ Porta-cannone ~ Codice Atlantico, f. 3r
 

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      Il progetto di questo porta-cannone è molto semplice, ma al contempo funzionale. L’intera struttura è composta solamente delle ruote e dei due assi del carro, che vengono collegati tra loro proprio dal cannone stesso. Quest’ultimo infatti va inserito in due grossi anelli di metallo e fissato con un sistema a vite mosso da un argano per ciascuno degli assi. Una volta raggiunto il luogo desiderato, il carro viene bloccato con un fermo per ciascuna delle ruote, sempre di metallo, bloccando così l’intera struttura durante l’esplosione del colpo. La semplicità della struttura permetteva un’agevole sostituzione del cannone direttamente sul campo. Infatti, per essere caricato e trasportato, il pesante cannone non doveva essere sollevato, ma poteva essere più comodamente agganciato prima a un asse del carro e poi all’altro.

223 ~ Strane balestre ~ Manoscritto B, f. 46v
 

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224 ~ Ballista ~ Manoscritto B, f. 7r
 

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225 ~ Dardo incendiario ~ Manoscritto B, f. 50v
 

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226 ~ Castello doppio ~ Manoscritto B, f. 12r
 

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227 ~ Palla incendiaria ~ Manoscritto B, f. 4r
 

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228 ~ Test cannoni ~ Manoscritto B, f. 32r
 

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_3 Macchine idrauliche e su acqua
_2xx Macchine da guerra
301 ~ Ponte a due Piani ~ Manoscritto B, f. 23r
 

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  Questa soluzione ci sorprende per la sua modernità e richiama alla memoria i ponti di alcune metropoli di oggi. Leonardo non ci dice la sua destinazione, ma il disegno parla chiaramente e fa pensare ad un sistema per organizzare la circolazione nei due sensi di marcia senza che si creino intralci al traffico dovuti al doppio senso. Molto probabilmente Leonardo ha qui in mente la sua città ideale dove gli spazi destinati al lavoro e quelli destinati al tempo libero sono realizzati su due livelli separati.


302 ~ Ponte girevole su barche ~ Codice Atlantico, f. 857r
 

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  Il ponte di barche è una soluzione pensata per l'attraversamento di fiumi con acque tranquille. Costruito sopra una fila di barche o botti, per mezzo di un argano, il ponte può essere fatto ruotare fino a farlo alloggiare in un'apposita nicchia ricavata sull'argine.


303 ~ Trafilatrice ~ Codice Atlantico, f. 10r (1500)
 

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  Studio di una macchina alimentata da un motore idraulico per trafilare doghe di ferro destinate alla produzione di armi da fuoco. Grazie al sistema di viti e ruote, i meccanismi di trazione e compressione sono sincronizzati in modo da produrre un profilato a sezione decrescente. Interessanti sono anche i suggerimenti di Leonardo che spiega come moltiplicare la potenza di trafilatura aggiungendo più ingranaggi.


304 ~ Elevatore d'acqua pneumatico ~ Codice Atlantico, f. 5r (1500)
 

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  Un mantice spinge all'interno di una conduttura un flusso d'aria intermittente sollevando l'acqua dal fondo del pozzo, dotato di opportune valvole di ritegno, nella vasca di raccolta in alto.


305 ~ Sega Idraulica Automatica ~ Codice Atlantico, f. 1078r (1500)


 

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  L'abbinamento del motore idraulico con il dispositivo biella manovella permise di automatizzare il movimento delle macchine operatrici. Il disegno più antico di sega idraulica si trova nel taccuino dell'architetto ingegnere medievale Villard de Honnecourt (1270). Il modello di Leonardo, derivato da Francesco di Giorgio, è dotato di un particolare dispositivo di fermo che mantiene il pezzo di legno in lavorazione aderente alla lama durante il taglio.

306 ~ Pompa perpetua a stantuffo ~ Codice Atlantico, f. 7v (1500)
 

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  Il peso dei contenitori riempiti dall'acqua pompata dal pozzo fa ruotare le camme che generano il movimento alternato dei pistoni della pompa. Questa macchina dovrebbe muoversi di moto perpetuo. Molti ingegneri rinascimentali si impegnarono nella realizzazione di questo progetto che era destinato a rimanere un sogno tecnologico. Sarà Leonardo che dopo attenti studi e non pochi esperimenti ne dimostrerà l'impossibilità (CA 922v).


307 ~ Pompe meccaniche e a moto perpetuo ~ Codice Atlantico, f. 1069r (1500)
 


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  Grazie all'integrazione di un motore idraulico con due viti d'Archimede, Leonardo riesce ad automatizzare il riempimento di un serbatoio (torre), avendo sempre a disposizione una scorta d'acqua da poter essere distribuita agli utilizzatori.


308 ~ Pompa a catena ~ Manoscritto B, f. 54v (1500)
 


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  Per mezzo di una ruota calcatoria si aziona la catena di sfere; queste, essendo calibrate sul diametro della conduttura, sollevano l'acqua fino alla superficie.


309 ~ Ponte Canale ~ Codice Atlantico, f. 126v (1500)
 


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  Questo ponte è una struttura fondamentale per la realizzazione di canali artificiali navigabili, il cui percorso si trova ad intercettare fiumi o torrenti.


310~ Ponte Girevole ~ Codice Atlantico, f. 855r
 

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  Per mezzo di un articolato sistema di argani e rulli di scorrimento, il ponte viene fatto ruotare di 90° permettendo il passaggio d'imbarcazioni.

311 ~ Ponte su cavalletti ~ Codice Atlantico, f. 55r
 

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Concepito per scopi militari, questo ponte viene costruito a sbalzo di campata in campata legando le travi orizzontali ai cavalletti verticali.

312 ~ Contatore per Acqua ~ Manoscritto G, f. 93v
 


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Sistema per calcolare l'acqua consumata o per calcolare l'acqua venduta.

313 ~ Sottomarino ~ Codice Atlantico, f. 811r
 

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Progetto di una barca sommergibile per il trasporto di persone.

314 ~ Barca a Pale a manovella ~ Codice Atlantico, f. 1063 r (1487-1489)
 

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  Se una ruota a pale sfruttando l'energia dell'acqua corrente permetteva di mettere in movimento gli alberi motori delle macchine operatrici, era possibile anche il contrario: mettendo in movimento manualmente l'albero a gomito era possibile usare le pale della ruota come una serie di remi che in successione colpivano l'acqua facendo avanzare la barca. Anche questa speciale imbarcazione è un invenzione medievale e Leonardo ce ne offre una versione aggiornata che prevede il montaggio di due volani sull' asse delle manovelle di azionamento.

315 ~ Ponte sul Corno d'Oro ~ Manoscritto L, f. 66r
 


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Questo ponte "che si fa spalla da se medesimo" fu ideato da Leonardo su incarico del sultano Bajaset II per il collegamento di Istanbul con Galata.

316 ~ Svuotacanale ~ Codice Atlantico, f. 156r
 


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Dispositivo per lo svuotamento di canali artificiali.

317 ~ La "Draga Lacustre" ~ Manoscritto E, f. 75v
 

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Una macchina studiata per eliminare i depositi di fango che in inverno si accumulano nei porti e sul letto dei fiumi,ostacolando la navigazione.
Costituita da due barche parallele sulla quale sono montati quattro bracci regolabili in altezza.
La draga disegnata da Leonardo Propone una struttura simile al "cavafango" di Francesco di Giorgio, differenziandosi però da essa per il sistema di azionamento, una manovella montata sull'asse della ruota avvolge una corda che ancorata sulla sponda permette l'avanzamento della lavorazione.


318 ~ Barca a pale a pedali ~ Codice Atlantico, f. 945 r
 

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Questo progetto è molto simile alla barca a pale azionate da manovelle; in questo caso il dispositivo a pale rotanti è azionato da un congegno a propulsione a pedali.


319 ~ Cavalletti e giunture cordate ~ Codice Atlantico, f. 58v
 

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In questi fogli, in tutto cinque di cui quattro uniti assieme, sono presenti numerosi cavalletti. Leonardo studia il modo in cui tenere compatti dei cavalletti, forse per realizzare ponti o strutture. Suggerisce di non usare chiodi, che col tempo lascerebbero la presa. Cerca di trovare un modo efficiente di utilizzare delle corde e dei nodi speciali che mantengano la presa, stabile, ferma e automordente.


320 ~ Barca falciatrice ~ Manoscritto B, f. 9v
 

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321 ~ Galleggianti ~ Manoscritto B, f. 61v
 

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322 ~ Barca scudo ~ Manoscritto B, f. 88r
 

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323 ~ Sella ~ Manoscritto B, f. 10v
 

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324 ~ Nuotatore ~ Manoscritto B, f. 81v
 

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_4 Macchine da lavoro ed edili
_2xx Macchine da guerra
401 ~ Meccanismo per lo studio del moto alternato ~ Codice Atlantico, f. 30v
 

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  Un progetto di studio per la trasformazione del moto alternato in moto continuo. In questa macchina lo sforzo era compiuto per il sollevamento di un grave da terra. Un operatore, muovendo una leva in avanti e indietro, attivava il meccanismo per cui una fune poteva avvolgersi attorno a un perno centrale in rotazione.


402 ~ Trivellatrice ~ Codice Atlantico, f. 1089v

 

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      Realizzazione di una macchina trivellatrice dotata di mandrino autocentrante.

403 ~ Macchina automatica per l'intaglio di lime ~ Codice Atlantico, f. 24v
 

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  Questa macchina produceva lime in modo automatico. Un corpo sospeso ad una fune, in virtù del suo peso e quindi per la forza di gravità, la faceva scorrere. Azionando vari meccanismi, la lima poteva avanzare e, contemporaneamente, essere percossa dal martello collegato. Ad ogni percussione del martello di ferro si formava un intaglio nel metallo.

404 ~ Escavatrice ~ Manoscritto L, f. 76v
 

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  Dispositivo studiato per la realizzazione di canali.

405 ~ Gru Saliscendi ~ Codice Atlantico, f. 3r e 4r (1503,1504)
 

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  Leonardo progetta questa macchina per velocizzare le operazioni di rimozione della terra durante gli scavi per la realizzazione di canali. Essa è in grado di spostarsi grazie a un ingegnoso sistema di rotaie e viti per seguire l' avanzamento dei lavori. Si tratta di un'enorme gru a doppio braccio azionata da una sola corda che funziona sul principio del saliscendi: le squadre di scavatori lavorano su tre livelli sincronizzando le loro operazioni in modo che ogni volta che un contenitore di terra è pieno viene sollevato rispedendo in basso il contenitore scarico per mezzo del peso dei lavoratori, che lo utilizzano come ascensore per tornare sul posto di lavoro. Il lavoro era organizzato nel seguente modo: mentre una squadra di scavatori riempiva il cassone in basso, un' altra squadra scaricava il cassone legato all'altro capo della corda fuori dal canale. Quando il cassone in basso era riempito, la squadra all'esterno, che nel frattempo aveva recuperato energie, saltava dentro il cassone raggiungendo il proprio posto di lavoro, mentre gli operai in basso uscivano dal canale e andavano a scaricare il cassone pieno di terra.

406 ~ Mola per specchi concavi ~ Codice Atlantico, f. 87r .
 


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  Azionando una sola manovella, il moto rotatorio si trasferiva contemporaneamente a due dischi di pietra su due assi diversi. Questi dischi, combinando i rispettivi moti rotatori, sortivano l'effetto di scavare e levigare lo specchio posto sul disco orizzontale.

407 ~ Gru girevole ~ Codice Atlantico
 

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      Il disegno potrebbe non essere di Leonardo e mostra il progetto di una gru in grado di ruotare attorno ad un perno. La macchina ricalca le gru diffuse nel periodo rinascimentale, del tipo utilizzate anche dal Brunelleschi.

408 ~ Gru rotante a base circolare ~ Codice Atlantico
 

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      Gru elevatrice in grado di ruotare attorno ad una base di forma circolare. Il disegno potrebbe non essere di Leonardo ed è forse la copia della macchina utilizzata dal Brunelleschi per montare la palla dorata sul Duomo di Firenze.

409 ~ Test per la resistenza dei fili ~ Codice Atlantico, f. 222r
 

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      Macchina per testare la resistenza dei fili. Il filo da testare viene appeso al braccio della macchina e viene fissato alla sua estremità un secchio; questo viene riempito gradualmente con sabbia o altro materiale proveniente dalla cassa tramite un foro. La crescente tensione dovuta al peso spezzerà ad un certo punto il filo, la cui resistenza è quindi rappresentata dal peso del secchio nel momento della rottura.

410 ~ Scala ~ Codice Atlantico, f. 30v
 

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      Nel foglio 30v, dedicato al moto alternato, si trova un piccolo disegno che rappresenta delle scale a pioli modulari con sistema di aggancio a incastro per variare le altezze.

411 ~ Cuscinetti a sfera ~ Codice di Madrid, f. 101v
 

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    Progetto di cuscinetti a sfera di Leonardo. I cuscinetti sono di varie fogge per sostenere un'asse verticale. Leonardo introdusse ciò che oggi si chiama "spinta sostenuta": varie tipologie di forme portanti sostengono il peso di un albero verticale.

412 ~ Cuscinetto a tre sfere ~ Codice di Madrid, f. 101v
 

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Leonardo introdusse quello che oggi si chiama "cuscinetto di spinta". Nel Codice di Madrid si introduce l'impiego di cuscinetti a sfere e a rulli e vi è uno schizzo ove viene presentato un cuscinetto paragonabile ai moderni cuscinetti di spinta a sfere.
Il perno conico impaccato in un gruppo compatto di tre cuscinetti a sfere è il meccanismo reinventato negli Anni '20 per la strumentazione degli aerei per il volo cieco.


413 ~ Cuscinetto a coni ~ Codice di Madrid, f. 101v
 

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Nel Codice di Madrid, il testo estremamente interessante di Leonardo dimostra la sua conoscenza dei problemi di attrito nei cuscinetti a rulli.
Leonardo realizza uno studio dei cuscinetti a rullo ed è favorevole alla soluzione che incorpora tre rulli conici che sostengono un perno munito di testa conica della stessa misura e forma dei rulli.


414 ~ Cuscinetto cilindrico verticale ~ Codice di Madrid, f. 101v
 

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Al tempo di Leonardo venivano largamente impiegate per il sollevamento di carichi pesanti le binde, azionate girando una vite. La loro utilità era però limitata perchè, sotto una forte pressione, si sviluppava un grande attrito fra il dado girante e il disco su cui esso pesava.
Tra gli studi di Leonardo per ridurre l'attrito fra il dado girante e la placca della binda, vi è anche la tipologia del cuscinetto cilindrico verticale .


415 ~ Cuscinetto cilindrico orizzontale ~ Codice di Madrid, f. 101v
 

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      Nei suoi studi, Leonardo giunse a formulare parecchi principi generali sull'attrito e inventò veri e propri cuscinetti a sfere e a rulli, anticipando sin nei particolari quelle componenti così essenziali ai meccanismi moderni, dai pattini a rotelle alle automobili. Una di queste è il cuscinetto cilindrico orizzontale.

416 ~ Cambio velocità ~ Codice di Madrid, f. 9r .
 



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417 ~ Cordatrice a 3 fili con peso ~ Codice Atlantico, f. 13r .
 



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  Con la stessa cura estetica del foglio 12, qui viene presentata una cordatrice con tre fili messi in torsione da un’unica manovella. Il peso a destra mantiene in tensione la bobina e le corde mentre queste vengono attorcigliate. Le rifiniture del disegno fanno pensare che sia stato realizzato per una presentazione.

418 ~ Carro trasportatore ~ Codice Atlantico, f. 114r .
 



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      Il disegno presente sul foglio 114r del Codice Atlantico (nella parte superiore destra) è molto leggero e sbiadito. Si possono
scorgere le quattro ruote e due figure umane, e si intravede sulla destra anche un meccanismo a rocchetto e leva per far girare la ruota. A cosa serve un carro del genere? Per spostarsi velocemente era più utile un cavallo quindi è probabile che questo carro, al pari di altri utilizzati all'epoca, servisse per trasportare materiale pesante (in questo caso, una campana).

419 ~ Carro per cannoni giganti ~ Manoscritto B, f. 77r .
 



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      Il foglio 77r del Manoscritto B presenta alcuni progetti di carri per il trasporto e il sollevamento di oggetti enormemente pesanti come un cannone gigante. Il sistema proposto da Leonardo è un argano a piramide mobile alta circa 10 metri; lo si deduce dal disegno e dalle
indicazioni precise di Leonardo sulle dimensionidelle ruote: quella inferiore dev’essere alta due braccia e mezzo (1,5 metri circa). Le ruote
superiori, dotate di 64 denti, ingaggiano alternativamente i rocchetti inferiori a otto denti. In questo modo, a ogni ingranaggio corrisponde un fattore di moltiplicazione e di marcia 1:8. Aumentando il numero d’ingranaggi, Leonardo arriva a calcolare che, tirando con una forza pari a 100 libbre, ne potrebbe risultare una forza pari a un milione di libbre. Così come sono disegnati da Leonardo, i meccanismi ottengono il movimento principale dallo spostamento della struttura e dalle sue ruote. D’ingranaggio in ingranaggio si ha così un moto finale lento, ma di forza notevolmente moltiplicata che, collegato alla carrucola superiore, riesce a sollevare facilmente anche una bombarda gigantesca.

420 ~ Studio di sterzi e assi di carri ~ Madrid I, f. 93v.
 



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      Nel foglio 93v del Madrid I Leonardo studia e propone diverse soluzioni per lo sterzo anteriore dei carri.

421 ~ Carro ribaltabile ~ Madrid I, f. 34v.
 



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      Carro per il trasporto di cannoni, ribaltabile su un fianco per issare più facilmetne il carico.

422 ~ Carro a due ruote motrici ~ Codice Atlantico, f. 868r.
 



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      Carro a due ruote motrici azionate a manovella.

423 ~ Gru ~ Manoscritto B, f. 49r.
 



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424 ~ Pompa a biella ~ Manoscritto B, f. 53v.
 



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_5 Macchine sceniche
_2xx Macchine da guerra
501 ~ L'automobile di Leonardo ~ Codice Atlantico, f. 812r (1478-1480)
 

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Il famoso disegno che presenta un carro semovente è, in realtà, un complesso sistema per un automa, un effetto scenico teatrale. Il disegno superiore presenta un primo progetto abbandonato. Al centro, la vista superiore dell’automa programmabile. Il sistema è caricato a molla, le balestre sono sistemi ausiliari e le rotelline inferiori sono il sistema di scappamento. I particolari disegnati intorno alla figura centrale sono studi sui sistemi di freno e ancoraggio dei sistemi ausiliari.

L'automobile" di Leonardo on-line

http://brunelleschi.imss.fi.it/automobile/index.htm

Virtual exibit


502 ~ Allestimento teatrale per l'Orfeo ~ Codice Arundel, f. 231v (1507)
 

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Leonardo progettò molti apparecchi teatrali. Qui vengono rappresentate le ingegnose quinte a scomparsa che apparivano durante le scene teatrali. Questa in particolare venne allestita per la rappresentazione dell'Orfeo.


503 ~ Camera degli specchi ~ Manoscritto B, f. 28r
 

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      Si tratta di un dispositivo che permetteva di studiare i segreti della riflessione multipla

504 ~ Leone meccanico ~ Codice Madrid I, f. 90v e 91r


 

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  Sebbene non ci sia giunto alcun disegno o nota di Leonardo relativa ad un leone meccanico, esistono varie testimonianze che parlano di una sua macchina in grado di camminare da sola e aprire il petto. Il Vasari ha scritto: “Venne al suo tempo in Milano il re di Francia; onde pregato Lionardo di far qualche cosa bizzarra, fece un lione, che camminò parecchi passi, poi s’aperse il petto e mostrò tutto pien di gigli”.
Nella descrizione del banchetto del 5 ottobre 1600 per le nozze di Maria de’Medici con Enrico IV, re di Francia, Michelangelo Buonarroti il Giovane cita il momento in cui apparve un leone che: “prendendo moto, e sollevandosi in due, aprirsi il seno si vide, e pieno di gigli
mostrarlo
”. Il Buonarroti precisa inoltre che si tratta di: “concetto simile a quello, il quale Lionardo da Vinci nella città di Lione nella venuta del Re Francesco, mise in opera per la nazion’fiorentina”. Giovan Paolo Lomazzo riporta nel 1584 quanto gli aveva riferito Francesco Melzi, l’allievo prediletto di Leonardo che ne aveva ereditato tutti i manoscritti:
una volta dinanzi a Francesco I, re di Francia, fece camminare da sua posta in una sala, un leone, fatto con mirabile artificio, e da poi fermare aprendosi il petto, tutto ripieno di gigli e diversi fiori”.

505 ~ Soldato Robot ~ Codice Atlantico, f. 579r , 1077r, 1021r, 1021v


 

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  E' entrato ormai nell'immaginario collettivo che tra i tantissimi progetti di Leonard ci sia anche quello di un "soldato robot". Gli studi sull'argomento riferiscono che i manoscritti del progetto si trovano nel Codice Atlantico, soprattutto sul foglio 579r.
_6 Macchine per la musica
_2xx Macchine da guerra
601 ~ Tamburo automatico ~ Codice Atlantico, f. 837r . (1503-1505)
 

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  Il progetto rappresenta un carro dotato di un sistema a tamburo automatico. Trainato o messo in funzione con una manovella, gli ingranaggi fanno ruotare i due tamburi laterali dotati di pioli (camme). Questi pioli, riposizionabili, fanno muovere i dieci bastoni, cinque per lato, che battono sul grosso tamburo posteriore. Cambiando la posizione dei pioli cambia il ritmo della musica.

602 ~ Lira a forma di teschio ~ Codice di Asburnham I, f. Cr
 

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  Un progetto di una lira destinato probabilmente ad un utilizzo più scenico che strumentale. L'idea di utilizzare parti di animali come cassa di risonanza per strumenti musicali ha origini preistoriche.

603 ~ Clavi-Viola ~ Codice Atlantico, f. 93r (1478-1482)
 

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  Nel foglio 93r sono presenti i meccanismi che definiscono uno strumento musicale portatile. In basso al centro se ne vede l’aspetto esterno. Si indossa sulla vita e viene suonato con entrambe la mani su una tastiera simile a un pianoforte. All’interno, un complesso sistema a pulegge e camme avvicina di volta in volta le corde a un crine in movimento, producendo un suono simile a una viola. Il crine interno è in continuo movimento grazie a un sistema con pulegge e volano, azionato dalle gambe del suonatore. Si tratta di una piano-viola automatica scoperta solo recentemente.

604 ~ Tromba a doppio mantice ~ Codice Madrid II , f. 76r
 

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  Il segreto di questo strumento è il doppio mantice che, azionato dal gomito del musicista, produce un suono continuo.
_7 Macchine varie
_2xx Macchine da guerra
701 ~ Torchio a stampa ~ Codice Atlantico, f. 995r (1478-1482)
 

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  Il torchio è messo in funzione dalla leva a destra che, fatta ruotare, schiaccia la pressa con una grossa vite. Contemporaneamente, la grossa ruota dentata superiore fa girare una carrucola, che tira sotto la pressa il piano su cui appoggiare la carta. Con un solo gesto la pressa carica il foglio e imprime la pagina.

702 ~ Odometro ~ Codice Atlantico, f. 1r (circa1504)
 

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  L'odometro è un piccolo carro con ingranaggi, che serviva a misurare le distanze percorse tramite il conteggio di sassolini e di battiti sonori.

703 ~ Compassi ~ Codice Atlantico, f. 696r (1514-1515)

 

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  Compasso a branche con anello circolare esterno, senza perno.

Compasso con sistema di apertura a bracci mobili. L'ultimo dei 3 perni si incassa al centro.

704 ~ Il cavallo in bronzo degli Sforza ~ Codice di Madrid a, f. 157r - Codice Atlantico, f. 147r (1500)

 

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  Modello del cavallo per la realizzazione del monumento equestre di Francesco Sforza. Sembra che nel 1493 il modello fosse già pronto ma la fusione in bronzo non fu mai realizzata


705 ~ Strumenti per la realizzazione del cavallo degli Sforza (Anima strutturale interna) ~ Codice di Madrid f. 157v (1500)

 

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  Si tratta dell'anima strutturale interna del cavallo degli Sforza.



706 ~ Strumenti per la realizzazione del cavallo degli Sforza (Meccanismo di colata) ~ Codice di Madrid f. 149r (1500)

 

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  Si tratta del meccanismo di colata del bronzo per la realizzazione del cavallo degli Sforza.



707 ~ Strumenti per la realizzazione del cavallo degli Sforza (Forno) ~ Codice di Madrid f. 154r (1500)

 

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  Si tratta del forno per la realizzazione del cavallo degli Sforza.



708 ~ Strumenti per la realizzazione del cavallo degli Sforza (Macchina Piegacavallo) ~ Codice di Madrid f. 154r (1500)

 

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  Si tratta di un particolare dispositivo meccanico che consente la piegatura del cavallo.



709 ~ Strumenti per la realizzazione del cavallo degli Sforza (Sollevatore) ~ Codice di Madrid f. 157r (1500)

 

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  Si tratta di un particolare dispositivo meccanico che funziona da sollevatore.



710 ~ Lampadario ad olio ~
 

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      Lampadario da muro. Quattro contenitori ad olio erano appesi tramite catene al soffitto.


711 ~ Valvola ~ Codice di Madrid
 

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      L'immagine mostra un tubo in sezione con applicato il meccanismo pensato da Leonardo. Se l'acqua si muove dal basso verso l'alto, la valvola si sposta nella stessa direzione, permettendo il passagio di liquido; in caso contrario si sposterà verso il basso in modo tale che il cono ostruisca il tubo.

712 ~ Elevatore trasportabile articolato ~
 

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      Carrello con piano regolabile grazie ad un martinetto a vite che permette l'apertura o la chiusura a forbice dei montanti verticali.

713 ~ Girrarosto ~ Codice Atlantico, f. 21 (1500).
 

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      Leonardo pensa a due tipologie di girarrosti: nel primo gli spiedi vengono azionati da un complesso cinematismo a ingranaggi messi in rotazione da un motore a pesi. Curioso è il sistema di freno costituito da un mulinello munito di quattro penne. Nel secondo modello lo spiedo è azionato grazie alla forza della corrente d’aria calda che sale nel camino, che mette in movimento una ventola alla quale è collegato un sistema di trasmissione del moto.

714 ~ Prospettografo con sfera armillare ~
 

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    La sfera armillare è una rappresentazione dell'universo così come concepita secondo il sistema Tolemaico: la Terra è posta al centro e, attorno ad essa, ruotano, nell'ordine, la Luna, i pianeti e il Sole.
Il prospettografo è un meccanismo per la riproduzione prospettica di figure 3D su un piano che permette di copiare su una lastra trasparente quello che si vede da un buco.

715 ~ Trivella ~ Codice Madrid I, f. 25v . (1500)
 

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      Sistema di trapanazione idraulico per realizzare tubazioni modulari. Curioso è il sistema a contrappeso pensato per regolare in maniera automatica la discesa del modulo di legno: variando il contrappeso varia la pressione del tronco sopra la trivella.


716 ~ Ricostruzione del castello di Vinci ~
 

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      Tipico castello medioevale sito in Vinci.

717 ~ Sedia Savonarola ~
 

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      Modello di sedia detta "Savonarola". Realizzato sui rilievi dei modelli che si trovano al Castello Sforzesco di Milano.

718 ~ Cassapanca ~
 

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      Cassapanca realizzata sui rilievi dei modelli che si trovano al Castello Sforzesco di Milano.

719 ~ Braciere ~
 

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      Braciere realizzato sui rilievi dei modelli che si trovano al Castello Sforzesco di Milano.

720 ~ Castelletto ~
 

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721 ~ Distillatore ~ Codice Atlantico, f. 1114r

 

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722 ~ Interfono ~ Manoscritto B, f. 23r
 

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723 ~ Studio di cattedrali a pianta centrale ~ Manoscritto B
 

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724 ~ Modello di legno ~ Codice del Volo , terza di copertina
 

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      Gran parte della pagina è occupata dal disegno di una villa; si tratta probabilmente di quella del Governatore (per il re di Francia) di Milano, Charles d’Amboise, da realizzarsi fuori città, dopo l’odierna Porta Venezia. Il disegno è in assonometria con la pianta del primo piano e alcuni dettagli in pianta e sempre in assonometria di finestre e colonne.

725 ~ Arrampicata ~ Manoscritto B , 59v
 

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726 ~ Gazebo ~ Manoscritto B , 28v
 

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727 ~ Scalinata incrociata ~ Manoscritto B , 68v
 

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728 ~ Scuderia ~ Manoscritto B , 39r
 

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_8 Studi Geometrici
_2xx Macchine da guerra
801 ~ Mazzocchio ~ Codice Atlantico, f. 710r
 

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  Questo disegno, chiamato dallo stesso Leonardo “Mazzocchio”, è composto di 32 sezioni con base ottagonale. Il disegno in assonometria è molto complesso, perché tutte le facce sono bucate e mostrano la struttura sottostante. Non è solo un esercizio grafico: a fianco, Leonardo suggerisce dei metodi per costruirne una versione in cartone e cera e una in piombo. Leonardo rappresenta anche la sezione di uno dei 512 componenti. I pezzi totali necessari sono 2048.
_2xx Macchine da guerra
802 ~ Prisma ~ Codice Atlantico, f. 518r
 

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  La figura tridimensionale è una struttura a icosaedro. Probabilmente, si tratta di un esercizio di disegno per poi realizzare quella definitiva nel libro di Luca Pacioli, De divina proportione.
_2xx Macchine da guerra
803 ~ Ellissografo ~ Codice Atlantico, f. 1093r
 

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_2xx Macchine da guerra
804 ~ Solido tridimensionale ~ Codice Atlantico, f.709r
 

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  Questo disegno in assonometria rappresenta una composizione tridimensionale formata da tre quadrati che si intersecano.
Le Macchine di altri Ingegneri Rinascimentali
 
_Baldassarre Peruzzi
_2xx Macchine da guerra
BP01 ~ Dighe ~

 

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  Baldassarre Peruzzi dedicò diverso tempo alla progettazione di dighe, qua vediamo rappresentate rispettivamente due tipologie: la diga "Primo Modo" e diga "Quinto modo" .
 
_Francesco Di Giorgio
_2xx Macchine da guerra
FDG01 ~ barca "Battipalo" ~ Manoscritto 197.b.21 f.48v.
 

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Questa macchina è essenzialmente una piattaforma costruita sopra due barconi , sulla quale è montato il motore per l'azionamento e l'incastellatura verticale dove scorre il battipalo.
Il battipalo gallegiante serve per piantare grossi pali sul fondo dei fiumi e dei laghi, trovando un impiego in operazioni come il consolidamento degli argini, la costruzione degli sbarramenti fluviali e dei ponti.


 
FDG02 ~ La barca cavafango ~ Manoscritto Saluzziano 148, f.64v.
 

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  Una macchina studiata per eliminare i depositi di fango che in inverno si accumulano nei porti e sul letto dei fiumi,ostacolando la navigazione.
Costituita da due barche parallele sulla quale sono montati quattro bracci regolabili in altezza.
_Mariano di Jacopo, detto "il Taccola"
_2xx Macchine da guerra
MDJ01 ~ La "Barca Biscia" ~
 

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  Progetto di un sistema di barche galleggianti a giunti snodati.

MDJ02 ~ Cassone per fondare in acqua ~ Manoscritto Lat. 7239 f. 13r.
 

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  Attrezzatura semplice ed efficace con la quale si potevano realizzare le fondamenta in acqua dei ponti e delle dighe.
Questa macchina è una piattaforma galleggiante con un'apertura centrale attraverso la quale si cala in acqua un cassone di legno impermeabilizzato che, successivamente, viene riempito di pietre.

MDJ03 ~ barca "Cavapalo" ~ Manoscritto Palatino 766 f. 35r.
 

Mdj03_01

 
Mdj03_02

  Si tratta di un semplice dispositivo a leva montato su una barca che un uomo o più uomini possono azionare facendo da contrappeso a una pinza autobloccante che, quando è messa in trazione, si chiude sul palo estraendolo, ad esempio, dal fondo di un lago.

_Vannoccio Biringuccio
_2xx Macchine da guerra
VB01 ~ Alesatrice ~
 

Vb01_01

 
Vb01_02

Vb01_03
  Macchina idraulica con la funzione di lavorare e rendere liscio l'intero delle canne di armi da fuoco.
 
_Altre applicazioni di ingegneria rinascimentale.
_2xx Macchine da guerra
Va01 ~ Ruota ad impatto ~
 

Va01_01

 
Va01_02

Va01_03
  Le ruote verticali sono di tre tipi e si differenziano secondo il modo in cui sono alimentate: ruote a impatto inferiore, a impatto laterale, a impatto superiore.
Lo sviluppo di questo tipo di ruote idrauliche in età moderna ha portato alla costruzione delle turbine idrauliche verticali che vengono utilizzate quando sono disponibili alti dislivelli.

Va02 ~ Tastatore ~
 

Va02_01

 
  Un sistema di rilevazione per figure complesse che veniva utilizzato già nell'antichità , può essere considerato come precursore dei moderni sistemi di rilievo ottici.
 
_Ricomposizione virtuale delle pagine del Codice Atlantico
_2xx Macchine da guerra
 




 

Sono queste immagini inedite, ricostruzioni composte di più fogli del Codice Atlantico e delle loro parti mancanti. Si tratta del restauro virtuale del manoscritto deteriorato dal tempo attraverso una sua ripulitura digitale dalla polvere e da varie macchie provocate dal tempo.









Codice Atlantico, foglio 132 recto unito al foglio 133 recto.















Codice Atlantico, foglio 132 verso unito al foglio 133 verso.

 
 




 














Codice Atlantico, foglio 266 recto unito al suo frammento della Collezione di Windsor.















Codice Atlantico, foglio 266 verso unito al suo frammento della Collezione di Windsor.

 
 




 














Codice Atlantico, foglio 44 verso unito al suo frammento tratto da una Collezione Privata.
 
   
 
 

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