L'arma descritta da leonardo è costituita da due parti: un'imbarcazione tradizionale e il sottomarino ad essa collegato tramite delle funi. Il pilota accedeva al sommergibile attraverso una botola, indossava degli occhialini per la visione subacquea e respirava attraverso un tubo collegato ai galleggianti che, oltre a fungere da stabilizzatori, garantivano un certo approvvigionamento di aria. Non era una macchina a tenuta stagna come i moderni sommergibili, ma poteva comunque muoversi agevolmente grazie a un congegno collegato a delle pinne e alimentato dalla forza del pilota.
Il sottomarino di Leonardo era, quindi, un sistema di sabotaggio, il cui scopo era quello di permettere al suo pilota di avvicinarsi di nascosto alla nave avversaria e procurare una falla, grazie a uno strumento simile a una trivella a mano, disegnato sullo stesso foglio.