Prima
di tornare a Firenze, dove nel 1505 si dedicherà alla stesura del
Codice del Volo, Leonardo trascorre gli ultimi anni del XV secolo a
Milano. I progetti di macchine volanti milanesi sono probabilmente
gli ultimi che contemplano il volo battente e quindi
i migliori. Successivamente Leonardo abbandonerà quest'idea
in favore del volo
planato.
La
Macchina Volante di Milano è stata ricostruita in base ai disegni
del foglio 749 del Codice Atlantico.
Il pilota si trova all'interno di un abitacolo dotato di seggiolino, con mani e gambe libere di spingere con forza per alimentare il battito delle ali. Coinvolgere contemporaneamente tutti gli arti del pilota pare l'ultimo disperato tentativo di Leonardo per creare l'enorme energia necessaria al volo battente. In un altro foglio contemporaneo a questo, cerca persino di progettare un congegno meccanico che sostituisca la forza umana, ma con scarsi risultati.
Il battito è molto ampio e l'eventuale decollo sarebbe impossibile da una zona pianeggiante, in quanto l'estremità delle ali toccherebbe il terreno. È questo il motivo per cui Leonardo disegna una piccola piattaforma per la partenza, dalla quale è possibile battere le ali utilizzando tutta la loro ampiezza. Dice, inoltre, di voler costruire questa macchina in un laboratorio nascosto nei pressi dell'attuale Palazzo Reale, dietro la Torre del San Gottardo, e annota di volerne recintare il perimetro con assi di legno per proteggerlo da sguardi indiscreti.
L'intenzione di costruire questa macchina appare dunque molto chiara, ma non ci è dato sapere cosa Leonardo abbia realmente realizzato.
Il pilota si trova all'interno di un abitacolo dotato di seggiolino, con mani e gambe libere di spingere con forza per alimentare il battito delle ali. Coinvolgere contemporaneamente tutti gli arti del pilota pare l'ultimo disperato tentativo di Leonardo per creare l'enorme energia necessaria al volo battente. In un altro foglio contemporaneo a questo, cerca persino di progettare un congegno meccanico che sostituisca la forza umana, ma con scarsi risultati.
Il battito è molto ampio e l'eventuale decollo sarebbe impossibile da una zona pianeggiante, in quanto l'estremità delle ali toccherebbe il terreno. È questo il motivo per cui Leonardo disegna una piccola piattaforma per la partenza, dalla quale è possibile battere le ali utilizzando tutta la loro ampiezza. Dice, inoltre, di voler costruire questa macchina in un laboratorio nascosto nei pressi dell'attuale Palazzo Reale, dietro la Torre del San Gottardo, e annota di volerne recintare il perimetro con assi di legno per proteggerlo da sguardi indiscreti.
L'intenzione di costruire questa macchina appare dunque molto chiara, ma non ci è dato sapere cosa Leonardo abbia realmente realizzato.