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KITAB
AL-ASRAR FI NATAYIJ AL-AFKAR
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di
Massimiliano Lisa
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Il
Libro dei segreti risultanti dai pensieri è conservato
nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze ed è stato
completato nel 1266. La data è scritta
sul suo ultimo foglio, il 48v, che ne riporta anche il titolo: “Kitab
al-Asrar fi nataij al-Afkar”. Quest’ultimo è menzionato
anche all’inizio del primo foglio, ma la sua seconda parte è mutilata
per i danni presenti sulla pagina (la maggior parte del manoscritto ha la metà destra
mancante e poi restaurata, ma con parti di testo e disegno perdute). L’autore è citato
sulla prima pagina come [Ahmad] ibn Khalaf al-Muradi, presumibilmente
un ingegnere dell’Andalusia araba del quale non si sa nulla. I riferimenti
presenti nel testo fanno capire che l’originale è stato scritto
a Cordova, che è stata la capitale della Spagna musulmana per quasi
trecento anni.
Il
manoscritto è composto di 48 fogli (96 pagine di formato
273 x 200 mm) ed è scritto a mano in modo chiaro in arabo
in stile maghribi. Non c’è alcuna punteggiatura a
eccezione di rare occasioni nelle quali l’amanuense ha inserito
un punto alla fine di un capitolo o di una sezione principale (per
esempio, al termine dell’introduzione sul foglio 1v).
Il
manoscritto è rilegato insieme ad altri sette trattati e
nel suo insieme alla Biblioteca Medicea Laurenziana porta
la collocazione Orientale 152. È stato assemblato in questa
forma nella seconda metà del Settecento sotto la supervisione
del bibliotecario Angelo Maria Bandini, che riunì,
perché di formato analogo, i manoscritti Orientale
281 e 282.
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In
quell’occasione si è provveduto sia a un restauro,
sia a una nuova rilegatura. Un successivo restauro riguardante
tutti i fogli è stato effettuato nel 1977, rimuovendo
i precedenti interventi che coprivano parte del testo e sistemando
le pagine danneggiate dall’acqua in epoca remota. Degli
otto trattati presenti nel volume (che misura 292 x 205 x 40
mm), Il Libro dei Segreti è senza dubbio il più importante
sia per i contenuti sia per i suoi disegni.
Nel
suo insieme era descritto come Tabulae Astronomicae e
la sua scoperta come trattato dedicato alle macchine si fa
risalire all’ottobre del 1974 a opera di David A. King (docente
inglese di storia della scienza), che ha informato subito Donald
R. Hill (1922-1994), importante storico della scienza
islamica a cui si devono opere come le traduzioni dei trattati
di al-Jazari e dei fratelli Banu Musa.
In realtà, il catalogo di Assemani lo identificava già correttamente
nel Settecento come “un trattato di meccanica, intitolato
Il Libro dei Misteri, contenente 34 figure”.
La storia che ha condotto il manoscritto dalla Spagna all’Italia non è stata
ricostruita. È probabile che abbia seguito il percorso degli altri
scritti arabi entrati a far parte della collezione della Biblioteca Medicea Laurenziana.
Nel 1584, a Roma, per volere del papa Gregorio XIII e del cardinale Ferdinando
de’ Medici, fu aperta, in piazza Monte d’Oro, la Stamperia
Orientale Medicea. L’obiettivo era quello di pubblicare libri
orientali. Per farlo era necessario procurarsi i manoscritti ai quali attingere.
Questa operazione di ricerca fu affidata ai fratelli Giovanni Battista e
Gerolamo Vecchietti che allo scopo fecero viaggi in Egitto, Siria, Persia
e India.
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STUDIO
DEL MANOSCRITTO
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Il
Libro dei Segreti ha un valore inestimabile
perché presenta descrizioni e disegni di molti dispositivi ingegnosi,
compresi apparati meccanici, orologi ad acqua, calendari automatici e
macchine da guerra. Ha un’importanza storica straordinaria, dal
momento che si tratta di una delle prime testimonianze scritte e disegnate
di meccanismi complessi dell’antichità e non è mai
stato studiato e divulgato.
Il manoscritto è stato riscoperto
dal centro studi Leonardo3 nel
corso di ricerche sulla tecnologia antica precedente a Leonardo da Vinci,
leggendo un testo dello storico della scienza Donald Hill, che nel 1976
citava Il Libro dei Segreti definendolo d’importanza cruciale
e sollecitando gli studiosi a occuparsene.
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Il
cofanetto in oro contenente la copia per l'Emiro del Qatar del
fac-simile del Libro dei Segreti
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Il
mecenatismo dell’Emiro del Qatar Sua Altezza lo
Sceicco Hamad bin Khalifa Al-Thani ha consentito di
finanziare un intero gruppo di studio che dopo mesi di ricerca
ha dato vita a risultati eccezionali.
La complessità del
manoscritto fino a ieri aveva impedito agli esperti di interpretarlo.
Grazie alle competenze e alle
tecnologie del centro studi
italiano Leonardo3, per la prima volta nella storia il manoscritto è stato
trascritto e tradotto. Ma soprattutto tutte le sue macchine sono state interpretate
e ricostruite. Tutto il lavoro è stato presentato nella mostra permanente
allestita presso il Museo d’Arte Islamica di Doha inaugurato
il 22 novembre 2008; disegnato da Ieoh Ming Pei (lo stesso architetto della
Piramide del Louvre di Parigi), si estende su 45 mila metri quadrati e ospiterà tesori
provenienti da tutto il mondo islamico dal VII al XIX secolo.
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Il
Museo d'Arte Islamica di Doha
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Il
manoscritto originale esiste in un unico esemplare al mondo
ed è conservato alla Biblioteca Medicea Laurenziana di
Firenze. Ne sono stati realizzati, per la prima volta nella
storia, 200 fac-simile. La maggior parte sono stati utilizzati
come regalo di Stato da parte del Qatar per gli ospiti più importanti
dell’inaugurazione del museo di Doha. Un numero limitatissimo
di esemplari è invece destinato a pochi fortunati collezionisti
di opere rare, che potranno così possedere un fac-simile
unico, oggi nelle mani solo di Capi di Stato e alti
dignitari.
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Il
Presidente Napolitano, l'Emiro e la Sceicca del Qatar dinanzi
a un'installazione museale di Leonardo3
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IL
FAC-SIMILE
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Il Libro
dei Segreti è stato copiato nel 1266 (a Toledo)
da un originale (andato perduto) dell’undicesimo secolo
dell’ingegnere andaluso Ibn Khalaf al-Muradi.
L’unica copia al mondo del manoscritto è conservata
alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze.
Non è mai stato studiato nel suo complesso, né divulgato. È una
fonte unica di studio della tecnologia antica alla quale
d’ora in poi si dovrà fare riferimento per arrivare
alle invenzioni del Rinascimento, come quelle di Leonardo
da Vinci.
Il
dettaglio del fac-simile è identico all’originale dal
momento che sono state utilizzate le più sofisticate
tecniche di ripresa digitale in altissima definizione.
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Dettaglio
del fac-simile
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CONTENUTO
Un sacchetto in velluto rosso contiene: l’esclusivo
fac-simile di 96 pagine (fotografato ad altissima risoluzione direttamente
dall'originale), rilegato in pelle e con fregi dorati, numerato
a mano; il certificato notarile attestante la tiratura limitata;
i guanti per la consultazione. Viene fornito anche un cofanetto
a parte con la traduzione in italiano e francese (oppure inglese)
dell’intero testo arabo e le intepretazioni di tutte le macchine,
sia con testi sia con immagini. Un documentario su DVD Video racconta
infine il progetto.
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L'edizione
in fac-simile e il sacchetto che lo contiene
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TIRATURA
200 copie di cui 100 già destinate
a capi di Stato e dignitari di tutto il mondo.
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Il
fac-simle aperto
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INTERPRETAZIONI,
PROBLEMI E PROSPETTIVA
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|
di
Edoardo Zanon
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La
fonte originale dalla quale siamo partiti
presenta diversi problemi. Innanzitutto, tutte le pagine sono
mutilate negli angoli superiori. Il
manoscritto è stato danneggiato in seguito al contatto con acqua, che lo ha
privato di
molte parole e porzioni di disegni.
Si è provveduto pazientemente a interpretare le parti mancanti seguendo regole
logiche e interpretative corrette, ma pur sempre soggette a qualche errore o
interpretazione. Non escludo che durante la fase di stesura del testo originario
dal quale è stata tratta questa copia fossero presenti davanti agli occhi dell’autore
modelli di studio delle macchine, se non anche quelle definitive. Di questo sono
convinto, perché non è possibile disegnare e raccontare macchine tanto complesse
senza averne tentato la costruzione e perfezionato dettagli tecnici altrimenti
non affrontabili. È possibile quindi che lo stesso al-Muradi abbia
osservato questi dispositivi complessi e i loro disegni tentando una difficile
operazione di riordino, disegnando schemi e scrivendo un testo descrittivo. |
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Il testo
del manoscritto, è bene ricordarlo, è molto ordinato
e non si tratta di appunti, ma di un trattato finale destinato
a essere
divulgato.
Le
visualizzazioni 3D animate dei progetti servono per verificare
cosa sia effettivamente possibile e cosa invece contenga
degli errori. Tutte
le interpretazioni delle macchine presentate in queste pagine sono
state realizzate con l’ausilio della
grafica tridimensionale, che le rende più facilmente comprensibili. Ma l’esperienza
pluriennale sulle macchine antiche ci ha insegnato che le soluzioni proposte
nelle
ricostruzioni e nelle interpretazioni poche volte sono definitive.
Proprio
l’estrema complessità di queste macchine e in molti punti anche
la scarsità e l’imprecisione delle informazioni, tanto nel testo quanto
nel disegno, lasciano spazio a future modifiche, miglioramenti e anche
a complete revisioni dei progetti.
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CONTATTI
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Leonardo3
Via Monte Napoleone 9
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(+39) 02 79.41.81
fax:(+39) 02 78.40.21
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